Furore

TITOLO ORIGINALE

The Grapes of Wrath

REGIA

John Ford

SOGGETTO

Dal romanzo omonimo di John Steinbeck

SCENEGGIATURA

Nunnaly Johnson

FOTOGRAFIA

Gregg Toland (bianconero)

MUSICA

Alfred Newman

MONTAGGIO

Robert Simpson

INTERPRETI

Henry Fonda, Jane Darwell,John Carradine, Charley Grapewin, Doris Bowdon, Russell Simpson

PRODUZIONE

Nunnaly Johnson per 20th Century Fox

DURATA

129'

ORIGINE

USA, 1940

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Biennio-Triennio

PERCORSI

La Grande Depressione (La crisi del 1929)

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

Tom Joad torna a casa dopo aver scontato una condanna al carcere per omicidio. E' un contadino e vorrebbe tornare a lavorare la sua terra, ma la crisi economica del 1929 e una grande siccità hanno mandato in rovina i piccoli agricoltori e così Tom, insieme alla sua numerosa famiglia, carica quel poco che resta dei suoi averi sullo sgangherato camion di famiglia e parte per la California con la speranza di rifarsi una vita. Il viaggio è difficile e dopo tante disavventure gli emigranti raggiungono un campo profughi governativo, dove Tom uccide senza volerlo un poliziotto. Sarà costretto di nuovo a fuggire, ma con il cuore starà sempre vicino alla famiglia.

 

TRACCIA TEMATICA

La drammatica odissea della famiglia di Tom è emblematica della tragedia che travolse milioni d'americani all'indomani della crisi del 1929, che ebbe conseguenze disastrose soprattutto in agricoltura, mettendo sul lastrico una moltitudine di contadini privati d'ogni cosa. Per molti di loro l'unica speranza fu riposta nell'emigrazione verso l'ovest (come i pionieri che un secolo prima avevano colonizzato quelle terre). Il viaggio della famiglia protagonista assume risonanze quasi bibliche, se consideriamo la California come una specie di terra promessa in grado di accogliere un popolo di infelici ansioso e meritevole di rifarsi una vita.

Furore è anche un manifesto del nuovo corso politico roosveltiano: il personaggio di Tom diventa una specie di eroe errante romantico che rinuncia a se stesso per affermare nel mondo il suo credo negli ideali del New Deal (democrazia, solidarismo, giustizia sociale, difesa dei poveri, ecc..) e la madre è la sintesi di quelle virtù americane (dignità, ottimismo, nobiltà d'animo, generosità, saldezza di spirito, determinazione, ecc..) che il populismo roosveltiano esaltava come indispensabili per risollevare la nazione nel baratro nel quale era precipitata.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Ford infonde alla vicenda il vigore narrativo e il tono epico di tanti suoi western (del resto Furore ripropone in un contesto storico diverso la medesima situazione di viaggio verso la frontiera, vista come fondativa di una nuova esistenza), con relativa tipologia di personaggi (la solitudine dell’eroe, la saggezza degli anziani, l’egoismo di chi si sente sicuro dietro la stabilità raggiunta) e spiccato senso del paesaggio naturale. In particolare in questo film il regista alterna ad esterni diurni e solari, immersi in una nitida luminosità, che invitano ad affrontare con rinnovato ottimismo le incognite del futuro, interni e scene notturne fotografati in base al gusto espressionista del contrasto chiaroscurale, che ben s’addice a creare atmosfere incerte e minacciose, in sintonia con la precarietà e i pericoli incombenti sul gruppo familiare protagonista.

La brusca sterzata finale in direzione declamatoria (i monologhi piuttosto retorici di Tom e di sua madre) è stata imposta dal produttore della 20th Century Fox Zanuck (che diresse personalmente la sequenza finale), in segno di adesione all’ideologia roosveltiana cui è ispirato il film e soprattutto per dare un’impronta positiva e densa di speranza ad un epilogo che nel romanzo di Steinbeck è assai più triste.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia              A) La Grande Crisi del 1929.

                        B) La presidenza di F. D. Roosevelt.

Lingua straniera: inglese             Confronto fra il romanzo di J. Steinbeck e il film.