Il giorno più lungo

TITOLO ORIGINALE

The Longest Day

REGIA

Andrew Marton, Ken Annakin, Bernhard Wicki

SOGGETTO

Dal romanzo omonimo di Cornelius Ryan

SCENEGGIATURA

Cornelius Ryan, Romain Gary, James Jones, David Pursall, Jack Seddon

FOTOGRAFIA

Walter Wottitz, Jean Bourgoin (bianconero)

MUSICA

Maurice Jarre, Paul Anka

MONTAGGIO

Samuel E. Beetley

INTERPRETI

John Wayne, Robert Mitchum, Henry Fonda, Robert Ryan, Mel Ferrer, Richard Burton, Curd Jurgens, Rod Steger, Sean Connery

PRODUZIONE

Darryl F. Zanuck per la Twenty Century Fox

DURATA

180'

ORIGINE

USA-Francia, 1962

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Biennio-Triennio

PERCORSI

Seconda Guerra Mondiale

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

Giugno 1944. Mentre i tedeschi attendono lo sbarco alleato nella zona di Calais, gli angloamericani in Gran Bretagna stanno preparando l'attacco in Normandia. Il 6 Giugno 1944 iniziano le operazioni militari di sbarco, precedute nel corso della notte da una serie di lanci di paracadutisti alleati nelle retrovie tedesche. Sulle spiagge della Normandia i combattimenti sono cruenti e la resistenza tedesca tenace. Dopo un intero giorno di aspri combattimenti gli angloamericani conquistano le postazioni fortificate tedesche sulla costa: lo sbarco si può dire riuscito.

 

TRACCIA TEMATICA

Film dichiaratamente storico (nel senso di ricostruzione di eventi di grande portata storica con esplicito intento di fedeltà alla realtà dei fatti), Il giorno più lungo affida la propria credibilità storiografica al ricorso ad attori che interpretano i grandi protagonisti di quegli eventi e ad una fedele cronologia delle operazioni militari (gli orari delle singole azioni sono collocate in sovrimpressione). Ciò non toglie, ovviamente, che molte delle cose dette o fatte da questi celebri nomi della Storia non siano autentiche, ma inventate dagli sceneggiatori per renderle funzionali all'assegnazione di precise connotazioni: da una parte gli alleati, ansiosi di entrare in azione e frustrati dall'attesa, dall'altra i tedeschi, divisi tra lo scetticismo nei confronti dell'imminenza dello sbarco e l'esatta intuizione di quello che sta per accadere. Il tutto farcito con frasi altisonanti (ed improbabili) di chi percepisce chiaramente la grande portata storica di ciò che accade collocandolo in una prospettiva futura (Se lo ricordi, siamo alla vigilia di un giorno di cui la gente continuerà a parlare per un pezzo dopo la nostra morte; Siamo testimoni di un qualcosa che risulterà incredibile a qualsiasi storico).

Alla dimensione più propriamente storiografica del film, se ne aggiunge un'altra di natura aneddotico-memorialistica, che si esprime in una serie di episodi minori, ritenuti significativi in riferimento ai risvolti umani e psicologici che la guerra trascina con sé o semplicemente per il loro carattere curioso, se non macchiettistico (pensiamo al paracadutista che rimane appeso un'intera notte al campanile o a quello ingannato dal rumore dell'otturatore del fucile, ecc..).

 

VALUTAZIONE CRITICA

Tipico esempio di kolossal bellico hollywoodiano, la cui fortuna commerciale è affidata, oltre che al grande (per l'epoca) dispiegamento di mezzi, soprattutto alla presenza di uno sterminato stuolo di grandi attori (di quelli che, per intenderci, hanno fatto la Storia del Cinema americano), impegnati anche solo per una breve apparizione (i ruoli dei personaggi tedeschi sono, invece, affidati ai più noti attori tedeschi del momento e lo stesso vale per quel che riguarda gli inglesi e i francesi), Il giorno più lungo spettacolarizza la Storia attraverso il ricorso a sequenze belliche di particolare grandiosità e dominate da un tono di epicità (più che le scene dello sbarco, risulta di particolare rilevanza per il carrello aereo che la segue dall'alto in un lungo piano sequenza la battaglia del casinò). L'enfasi patriottica e il tono retorico (pensiamo solo all'incedere trionfale della musica) che pervade buona parte del film va collegato alla vicinanza temporale degli eventi narrati (appena diciotto anni), tale da coinvolgere emotivamente gran parte degli spettatori.

La direzione affidata a tre diversi registi, a seconda delle nazioni coinvolte negli eventi (episodi americani a Marton, quelli inglesi ad Annakin e quelli tedeschi a Wicki), conferisce al film un andamento piuttosto discontinuo, privandolo della necessaria compattezza di stile e di ritmo narrativo. E questo per giunta su di un film la cui stessa sceneggiatura appare frammentata in tante storie (dal registro e dalle tonalità spesso assai differenti) che si intersecano e sovrappongono, delle quali, per altro, alcune sono seguite ed approfondite, altre appena accennate e poi abbandonate.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia             A) La Seconda Guerra Mondiale.

                       B) Lo sbarco in Normandia.

Letteratura inglese         Confronto tra il libro di C. Ryan e il film.

Geografia             La Normandia.