Giulio Cesare

TITOLO ORIGINALE

Julius Caesar

REGIA

Joseph L. Mankiewicz

SOGGETTO

Dalla tragedia omonima di William Shakespeare

SCENEGGIATURA

Joseph L. Mankiewicz

FOTOGRAFIA

Joseph Ruttenberg (bianconero)

MUSICA

Miklos Rozsa

MONTAGGIO

John Dunning

INTERPRETI

Marlon Brando, James Mason, John Gielgud, Louis Calhern, Greer Garson, Deborah Kerr,

PRODUZIONE

John Houseman per Metro Goldwin Mayer

DURATA

121'

ORIGINE

USA, 1953

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Biennio-Triennio

PERCORSI

Età antica

Cinema e Storia

 

TRAMA

Roma, 44 A. C. Giulio Cesare si reca in senato ed è pugnalato a morte dai congiurati guidati da Bruto e Cassio. Marc'Antonio, rimasto devoto a Cesare, pronuncia di fronte al popolo un’orazione funebre nella quale esalta il generale scomparso e accusa i suoi assassini. I nemici di Cesare sono sconfitti a Filippi dalle armate di Antonio e si danno la morte.

 

TRACCIA TEMATICA

Rifacendosi, dal punto di vista storico, a Plutarco, il film ne adotta sostanzialmente l'interpretazione dei fatti: la congiura contro Cesare fu voluta da quella parte dell'aristocrazia senatoria che temeva che Cesare potesse diventare un sovrano assoluto riducendo così il potere oligarchico del senato, dai seguaci di Pompeo e da semplici invidiosi del grande successo ottenuto da Cesare. Un'alleanza composita ed anche contradditoria, tra cui spicca, però, la personalità tormentata di Bruto, presentato dal film come una persona onesta, sinceramente preoccupato per le sorti delle libertà repubblicane (significativo il fatto che dopo la sua morte Marc'Antonio e Ottaviano decidono di tributargli onori funebri e che lo stesso Marc'Antonio appaia assai più infido ed ambiguo di lui).

Particolare l'immagine che la pellicola ci presenta del popolo romano, incline a lasciarsi convincere dalle capacità oratorie dei capi delle opposte fazioni, cambiando idea con facilità ed accendendosi d'entusiasmo per cause diverse in un breve volgere di tempo (l'espressione di una sfiducia nelle masse popolari e di un'esaltazione del ruolo del singolo nella Storia tipica della cultura individualistica anglosassone ?).

Storicamente meno attendibile la parte del film dedicata ai sogni e ai presagi che assillano la moglie di Cesare, Calpurnia, ma anche lo spettacolo ha le proprie esigenze e del resto questi particolari sono desunti dallo stesso Plutarco, anch'egli (poco rigorosamente) impegnato ad avvincere il lettore arricchendo la narrazione di aspetti romanzeschi (nell'antica Roma, come a Hollywood, ci si preoccupava di rendere il prodotto appetibile al pubblico).

 

VALUTAZIONE CRITICA

Lungi dall'ispirarsi al modello allora in voga del kolossal ad alto tasso di spettacolarità, Mankiewicz propone una versione accentuatamente teatrale (molto fedele all'originario testo shakespeariano), se si esclude la parte finale dedicata alla battaglia di Filippi, dove i dialoghi prevalgono sull'azione e si impone l'emergere delle grandi personalità che dominano la vicenda.

Le stesse scenografie si adeguano a questa prevalente teatralità: il film è quasi tutto girato in interni con architetture che esibiscono la loro artificiosità tipo fondali di palcoscenico e le inquadrature tendono a privilegiare gli attori (primi piani, mezza figura, piano americano, totali). L'uso di un antispettacolare bianconero è coerente con quest'opzione di sobrietà espressiva (ed anche questo in aperto contrasto con un Cinema hollywoodiano che negli anni Cinquanta puntava sull'uso del colore per fare concorrenza alla nascente televisione), oltre a prestarsi bene alle forti tonalità da tragedia che pervadono il film.

La sequenza della battaglia, invece, sposta la macchina da presa all'esterno e qui la regia si concede il virtuosismo di un'anomala e suggestiva soggettiva del campo di battaglia su cui passano i cavalli che vengono così ripresi dal di sotto.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia          A) La figura storica di Giulio Cesare.

                    B) La Vita di Cesare di Plutarco.

Lingua straniera: inglese       Confronto fra la tragedia di Shakespeare e il film.