Piazza delle Cinque Lune

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Renzo Martinelli

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Renzo Martinelli, Fabio Campus

FOTOGRAFIA

Blasco Giurato (colori)

MUSICA

Paolo Buonvino

MONTAGGIO

Massimo Quaglia

INTERPRETI

Donald Sutherland, Giancarlo Giannini, Stefania Rocca, F. Murray Abraham

PRODUZIONE

Martinelli Film Company Int./Istituto Luce/Spice Blue Star Ltd./box! Film

DURATA

129’

ORIGINE

Italia-Gran Bretagna-Germania, 2002

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Classe quinta

PERCORSI

Momenti di un secolo italiano

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

 Un giudice in pensione riceve da un ex-brigatista rosso materiale scottante su sequestro e uccisione dell’onorevole Aldo Moro avvenuta nel 1978. Coadiuvato da alcuni suoi collaboratori inizia a indagare seguendo le tracce che via via gli sono fornite dal suo misterioso informatore fino ad accostarsi a clamorose verità.

  

TRACCIA TEMATICA

 Piazza delle cinque lune è un classico film a tesi, che vuole dimostrare il seguente assunto: a distanza di quasi trent’anni la verità sul caso Moro è ancora da fare e questo perché poteri occulti e forze oscure hanno impedito (e il film ci dice che impediscono ancora) che si facesse luce sul più grave delitto politico della storia della nostra repubblica; si tratta di quelle stesse entità (i servizi segreti italiani infiltrati dalla loggia segreta P2, l’organizzazione clandestina Gladio e i servizi statunitensi) che hanno avuto un ruolo decisivo nell’organizzazione e nella gestione del sequestro dell’esponente politico democristiano, servendosi delle brigate rosse come inconsapevole strumento di un disegno che le travalicava e di cui non avevano consapevolezza. Scopo di questo complesso e articolato complotto impedire l’entrata del PCI (il più forte partito comunista dell’Europa occidentale) nell’orbita del governo, secondo quanto era nelle prospettive strategiche di Moro (che venne rapito proprio il giorno in cui in Parlamento si doveva inaugurare il nuovo governo di unità nazionale incentrato sull’alleanza DC-PCI). Il quadro politico internazionale, dominato dalla divisione del mondo tra USA e URSS in rigide sfere di influenza, non poteva tollerare questa infrazione della logica spartitoria di Yalta.
Approvato dalla famiglia dello statista scomparso (il nipote Luca canta alla chitarra nel finale del film), che è sempre stata molto polemica nei confronti della versione ufficiale, il film di Martinelli ripropone con grande convinzione un’ipotesi ripetutamente riaffiorante e che, aldilà della sua credibilità, ha sempre trovato sostegno e alimento nelle numerose contraddizioni e reticenze che hanno costellato le tante ricostruzioni e indagini che si sono succedute in questi anni.    

 

VALUTAZIONE CRITICA

 Martinelli sceglie la strada del giallo thriller per filtrare la sua verità sul caso Moro, non rinunciando ad alcuno dei luoghi tipici del genere (ripetuti assassini, atmosfere misteriose e minacciose, inseguimenti, ecc..) ed optando per un linguaggio aggressivo e incalzante (montaggio a strappi improvvisi, musica sparata, inquadrature oblique e deformanti, effetti digitali) coniugato con la tradizione del film-inchiesta politico (filmati originali, ricostruzioni documentaristiche in bianconero). Ne esce una mescolanza eterogenea e composita, che tende a sfuggire un po’ di mano al regista, privo della capacità di riportare il procedere della narrazione ad un filo conduttore unitario (le esigenze della spettacolarizzazione dilatano la parte più banalmente commerciale).
Anche la tesi che sorregge il film finisce per essere urlata con eccessiva irruenza più che esposta con lineare progressione, più alla ricerca della clamorosa ed effettistica rivelazione che della lucida e precisa ricostruzione. Si ha un effetto di affastellamento congestionante di dati e informazioni che non aiuta lo spettatore ad orientarsi. Si ha la sensazione che il regista assuma come modello il cinema politico alla Oliver Stone (pensiamo in particolare ad un film come JFK) senza averne la medesima forza e incisività.     

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

 Storia                                    A) Gli anni Settanta e la politica di unità nazionale

                                               B) Il terrorismo in Italia e la strategia della tensione

                                               C) La figura di Aldo Moro

                                               D) Il libro “La tela del ragno” di Sergio Flamigni