Hamilton Guy

Inghilterra (1922)

Inizia l’attività nel mondo del Cinema come montatore, proseguendola in qualità di aiuto di parecchi registi di fama, come Carol Reed e John Houston. Esordisce alla regia nel 1952 con L’uomo dai cento volti, il primo di una nutrita serie di polizieschi che mettono in rilievo le sue doti di realizzatore di prodotti di medio livello a basso costo. La sua indubbia abilità nel confezionare film d’azione fa sì che nel 1964 gli sia affidato Agente 007, missione Goldfinger, una pellicola di grande impegno economico che ebbe un travolgente successo di pubblico. Nel 1965 gira Funerale a Berlino, una spy-story che ha curiosamente come protagonista l’agente britannico Harry Palmer, impiegatizio e dinoccolato antieroe alternativo al superuomo James Bond. Questo film, proprio per la capacità di giocare con acuta ironia sul mito del superomismo bondiano tanto in voga negli anni Sessanta, costituisce il suo capolavoro. Nel 1969 affronta il kolossal bellico con I lunghi giorni delle aquile, una ricostruzione solo spettacolare della Battaglia d’Inghilterra. Negli anni successivi conferma la sua predisposizione per i generi poliziesco e spionistico, girando ancora ben tre film della serie Agente 007 e Assassinio allo specchio (1980), un giallo di ottima fattura che resta una delle sue pellicole migliori. Hamilton rappresenta un tipico esempio di regista inglese che, affermatosi in patria con film di genere di serie-B, è stato adottato dall’industria hollywoodiana per superproduzioni sempre di genere.

 

L’uomo dai cento volti 1952

La giungla degli implacabili 1955

Il discepolo del diavolo 1959

I due nemici 1961

Agente 007, missione Goldfinger 1964

Funerale a Berlino 1965

I lunghi giorni delle aquile 1969

Agente 007, una cascata di diamanti 1971

Agente 007, vivi e lascia vivere 1973

Agente 007, l’uomo dalla pistola d’oro 1974

Forza 10 da Navarone 1978

Assassinio allo specchio 1980

Delitto al sole 1981

Il mio nome è Remo Williams 1985

Se ti piace …vai 1989