Branagh Kenneth

Irlanda (1960)

Ancora giovanissimo si è affermato con un demiurgico attore-manager teatrale: non si è limitato a recitare, ma ha diretto e gestito in tutti i sensi la sua compagnia, la Reinnassence Company. Egocentrico e presuntuoso (ma chissà, forse anche un po’ autoironico), scrive a soli ventinove anni la sua autobiografia. Esordisce nel Cinema nel 1989 con Enrico V, nel ruolo che già era stato del grande Lawrence Olivier. Attore e regista al contempo (e non poteva essere altrimenti), offre una versione piuttosto innovativa, antiaccademica e cupa, del testo shakespeariano. Successivamente Branagh si cimenta con prove cinematografiche che si discostano dal repertorio teatrale classico per accostarsi ai generi più tradizionalmente cinematografici. E’ il caso del giallo L’altro delitto (1991) e della commedia Gli amici di Peter (1992). Nel 1994 dirige Frankenstein di Mary Shelley, prodotto da Coppola, un’ennesima rivisitazione del famoso romanzo ottocentesco che suscita reazioni divergenti nella critica e non convince particolarmente il pubblico. Nel 1996 il regista torna all’amato Shakespeare con Hamlet, una sontuosa versione cinematografica della celebre tragedia, dopo che l’anno prima l’insigne bardo era stato pretesto per imbastire la godibile commedia in bianconero Nel bel mezzo di un gelido inverno. Autore dall’indubbio talento e dalla vulcanica inventiva, anche se non geniale, Branagh, nonostante la tendenza all’eccesso e alla ridondanza, sia nella messa in scena (spesso afflitta da un esibito barocchismo), sia nelle soluzioni stilistiche (sovente ispirate ad un gusto compiaciuto del virtuosismo tecnico), è certamente una delle personalità artistiche più rilevanti dell’attuale panorama cinematografico.

 

Enrico V 1989

L’altro delitto 1991

Il canto del cigno 1992

Gli amici di Peter 1992

Molto rumore per nulla 1993

Frankenstein di Mary Shelley 1994

Nel bel mezzo di un gelido inverno 1995

Hamlet 1996

Pene d'amor perdute 2000

The Magic Flute 2006