Enrico V

TITOLO ORIGINALE

Henry V

REGIA

Kenneth Branagh

SOGGETTO

Dall’opera omonima di William Shakespeare

SCENEGGIATURA

Kenneth Branagh

FOTOGRAFIA

Kenneth McMillan (colore)

MUSICA

Patrick Doyle

MONTAGGIO

Michael Bradsell

INTERPRETI

Kenneth Branagh, Paul Scofield, Ian Holm, Emma Thompson

PRODUZIONE

Majestic Films International

DURATA

138’

ORIGINE

Gran Bretagna, 1989

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

Medioevo

Cinema e storia

 

TRAMA

1415. Il re d’Inghilterra Enrico V rivendica il trono di Francia per diritti ereditari non riconosciuti dai Francesi, che rispondono con lo scherno alle sue richieste. E’ la guerra. Il sovrano inglese sbarca in Francia con il suo esercito ed inizia una vittoriosa avanzata. I Francesi gli inviano contro un poderoso esercito per fermarlo, ma Enrico riesce a infondere ai suoi uomini un tale impeto guerresco che, pur essendo in inferiorità numerica, sconfiggono ad Azincourt il nemico. In seguito a questo tracollo il re di Francia Carlo VI è costretto ad accettare tutte le richieste del sovrano britannico, che inoltre ottiene la mano della figlia di Carlo, Caterina.

 

TRACCIA TEMATICA

Le vicende storiche sono filtrate attraverso il dramma di Shakespeare e questo fa sì che aldilà di un formale rispetto per gli accadimenti esteriori, l’attenzione del film si concentri sulla figura di Enrico, la cui complessa e tormentata personalità domina la scena. Dopo una giovinezza trascorsa nei bagordi con amici scapestrati (la sordida osteria frequentata dai compagni di bisboccia Randolfo e Pistola), Enrico ha assunto il proprio ruolo di sovrano con grande serietà e rigore. La memoria del passato, però, non l’abbandona e vive con profonda lacerazione interiore l’ordine da lui dato d’impiccare Bardolfo, proponendo l’eterno dilemma fra senso del dovere e affetti personali e più in generale fra obblighi dell’età adulta e irrefrenabile vitalità della giovinezza.

Enrico appare come un personaggio dai risvolti grandiosi e titanici, abile e spietato nella gestione del potere, magnanimo all’occorrenza, rispettoso delle popolazioni da lui conquistate, tenacemente determinato nel perseguire i propri scopi e valoroso trascinatore del suo popolo, ma anche un uomo capace di porsi angoscianti interrogativi coscienziali (il soliloquio della notte prima della battaglia) e di provare un tenero amore.

Per il resto il film ripropone la contrapposizione presente nell’opera shakespeariana (uno dei suoi testi più retorici e patriottici) fra gli inglesi, fieri e virili, pronti al supremo sacrificio per la loro patria e il loro re e i francesi, fatui e pieni di sé.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Rilevante esordio alla regia del ventottenne Branagh, che aveva già messo in scena il dramma storico di Shakespeare con la Royal Shakespeare Company. Ed un esplicito riferimento al teatro apre il film , laddove l’attore Derek Jacobi, che assume il ruolo del narratore, si muove dietro le quinte di un teatro, per poi invitare lo spettatore ad attivare la propria immaginazione. Che è proprio ciò che fa Branagh nel dare spessore cinematografico ad un’opera teatrale per sua natura statica dal punto di vista scenografico. L’attore–regista inglese, invece, imposta in modo apertamente antiteatrale il suo film ricorrendo ad un’estrema mobilità della macchina da presa (pensiamo al lunghissimo e straordinario carrello sul campo di battaglia di Azincourt), al frequente ricorso al primissimo piano, a imponenti scenografie (le mura di Harfleur, la reggia inglese) e ad effetti d’illuminazione incentrati sul controluce.

Ma l’intento che maggiormente sembra ispirare la ricostruzione storica del film si pone in contrapposizione con la tradizione cinematografica britannica, cha ha sempre privilegiato un gusto nettamente improntato alla perfezione calligrafica dell’inquadratura e alla raffinatezza scenografica e dei costumi, laddove Branagh ci offre immagini immerse nell’oscurità, vestiti sconciati e logori, cadaveri sanguinanti avvolti nel fango e crude scene di battaglie sferzate da una pioggia incessante.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia                    A. La Guerra dei Cento anni

B. La figura di Enrico V

C. L’Europa all’inizio del XV secolo

Lingua straniera: inglese   A. Confronto fra il film e il dramma di Shakespeare

     B. William Shakespeare.