Chaplin Charles
Gran Bretagna (1889-1977)
Figlio di due artisti del varietà dall’esistenza travagliata e infelice, si trova, insieme al fratello, abbandonato in giovane età e costretto a vivere in una miseria estrema nei quartieri più poveri di Londra, guadagnandosi da vivere con precari lavori di acrobata e mimo. Assunto nel 1907 dalla compagnia comica di Fred Karno, Chaplin impara girando l’Inghilterra tutti i trucchi e le astuzie dell’arte comica. Nel 1911 emigra con Karno negli Stati Uniti, dove si fa immediatamente notare per la sua bravura nelle pantomime e viene così scritturato nel Cinema per le famose comiche (brevi film di inseguimenti e torte in faccia che accompagnavano nelle proiezioni i lungometraggi). Nasce così nel 1914 il personaggio di Charlot, goffo vagabondo dal cuore d’oro senza fissa dimora in lotta per la sopravvivenza quotidiana e sempre in conflitto con poliziotti, benpensanti e borghesi ottusi. Il pubblico si identifica immediatamente con questo sottoproletario che irride l’ordine costituito e difende la causa dei più deboli e gli tributa un successo enorme ed entusiastico. Diventato ricco e famoso, nel 1921 realizza, dopo aver girato una grande quantità di cortometraggi, il suo primo lungometraggio, Il monello, film dall’evidente sottofondo autobiografico e in cui riassume i temi e i canoni stilistici della sua comicità. La febbre dell’oro (1925), Il circo (1928), Luci della città (1931) e Tempi moderni (1936) sono i quattro grandi film che chiudono la stagione del muto (cui Chaplin resterà legato anche dopo l’avvento del sonoro), consacrando il personaggio di Charlot come il romantico e sentimentale eroe che difende la propria anarchica libertà ed individualità contro la massificazione di una società moderna avida e disumanizzante, dominata dalla corsa all’arricchimento e dall’egoismo. Con Il grande dittatore (1940) si cimenta per la prima volta con il sonoro e in piena guerra mondiale svolge la più irridente e pungente parodia di Hitler (e Mussolini) che il Cinema abbia mai realizzato, senza dimenticare nel contempo di lanciare un messaggio di pace e fratellanza. Nel dopoguerra prosegue la sua attività di attore e regista, rinunciando definitivamente al personaggio di Charlot (indissolubilmente legato, per le sue caratteristiche, alla mimica e allo stile recitativo del muto) e calzando le vesti di personaggi diversi, come il pluriomicida gentiluomo di Monsieur Verdoux (1947) e il clown dal cuore tenero e attaccato alla vita di Luci della ribalta (1952). Nel 1953 a causa della persecuzione maccartista di cui è oggetto negli Stati Uniti decide di emigrare in Europa, collocando la sua residenza in Svizzera. Tornerà in America solo vent’anni dopo per ricevere le scuse degli americani e un Oscar alla carriera. Chaplin è stato certamente uno degli artisti più significativi del Novecento (di cui la maschera buffa e mingherlina di Charlot costituisce un’icona fondamentale), al quale il Cinema, e non solo, deve molto per l’alto valore morale e poetico della sua opera e la sua straordinaria capacità di attore.
L’eterno vagabondo 1915
Giorno di paga 1916
Charlot soldato 1916
Charlot rientra tardi 1916
Charlot usuraio 1916
La cura 1916
L’emigrante 1917
L’evaso 1917
Vita da cani 1918
Un idillio nei campi 1918
Il monello 1921
Sbronzi tra gentiluomini 1921
Giorno di paga 1921
Il pellegrino 1922
La donna di Parigi 1923
La febbre dell’oro 1925
Il circo 1928
Luci della città 1931
Tempi moderni 1936
Il grande dittatore 1940
Monsieur Verdoux 1947
Luci della ribalta 1952
Un Re a New York 1957
La contessa di Hong Kong 1966