Loy Nanni

Italia (1925-1995)

Diplomato in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia, esordisce nel 1959 con Audace colpo dei soliti ignoti, seguito del fortunatissimo I Soliti ignoti di Monicelli, tipico esempio di commedia all’italiana, genere al quale Loy dedicherà la maggior parte della propria filmografia. Soltanto all’inizio degli anni Sessanta apre una significativa parentesi in questa continuità di genere con due film dedicati alla Resistenza, Un giorno da leoni (1961) e Le quattro giornate di Napoli (1963). Quest’ultimo, per la forza epica e l’impianto corale della rievocazione, è destinato a rimanere l’opera migliore della sua carriera. I lavori successivi, pur confermando da parte del regista una discreta capacità di coniugare tematiche di taglio sociale e civile con le movenze comico-satiriche della commedia (Il padre di famiglia, 1967, Mi manda Picone, 1984) non usciranno mai dall’ambito di una dignitosa professionalità. Il suo itinerario registico (che con una prova vigorosa come Le quattro giornate di Napoli aveva lasciato sperare sviluppi più interessanti) costituisce un esempio della difficoltà, che per lungo tempo ha pesato sul Cinema italiano, a superare i canoni consolidati della commedia, condannandosi spesso ad una sclerotica ripetitività.

 

Audace colpo dei soliti ignoti 1959

Un giorno da leoni 1961

Le quattro giornate di Napoli 1963

Rosolino Paternò, soldato 1970

Detenuto in attesa di giudizio 1971

Sistemo l’America e torno 1974

Signore e signori buonanotte 1976

Basta che non si sappia in giro 1976

Café Express 1980

Mi manda Picone 1984

Amici miei atto terzo 1985

Scugnizzi 1989